Microstock Photo: 8 Siti per Vendere Foto, Video e Audio Online
Questo articolo è interamente dedicato alle agenzie microstock, siti in cui a tutti è permesso vendere foto, immagini vettoriali, file audio e video. Innanzitutto capiremo bene cosa sono i microstock, quanto si guadagna, quali sono i migliori siti e infine troverai qualche consiglio per iniziare.
Cos'è il Microstock
La parola microstock nasce dall'unione dei termini micropayment e stock photography. Queste due parole possono già fare intuire la definizione di microstock: banche di immagini di alta qualità i cui diritti di utilizzo (licenze) possono essere comprati a un costo molto più basso rispetto ai prezzi di un'agenzia fotografica classica o a un sito di stock photography (o macrostock).
Per dirla in altre parole il microstock rappresenta un metodo con cui fotografie, e più in generale immagini incluse quelle vettoriali, video e audio sono venduti online con licenza Royalty Free a prezzi contenuti. Chi acquista immagini con licenza Royalty Free può fare quasi tutto con l'immagine ma non ha l'esclusiva, questo significa che i diritti di utilizzo delle immagini sui siti di microstock possono essere venduti all'infinito.
Quindi il concetto del microstock è: vendere un'immagine a poco ma molte volte.
Con questo sistema si è creato un nuovo mercato di acquirenti, privati e professionisti, che non hanno bisogno di acquistare immagini in esclusiva ma vogliono comunque foto ad alta risoluzione libere dai diritti e a costi contenuti. I diritti per le immagini possono essere infatti acquistati con pochi euro o anche meno in presenza di piani di abbonamento e questo attira molti compratori che con i vecchi e più costosi sistemi di vendita “right managed” si limiterebbero a procurarsi immagini gratis dal web dai portali di immagini gratuite o "rubandole" in giro.
A prima vista il microstock può sembrare un sistema che conviene solo agli acquirenti perché i guadagni per ogni singola vendita vanno da qualche decina di centesimi a pochi euro o dollari. Devi considerare però che i siti di microstock più famosi del settore (li vedremo tra poco) hanno milioni di visitatori al giorno e sono quindi una vetrina immensa.
Inoltre questo genere di banche di immagini permette a tutti, dal fotografo professionista a quello amatoriale e ai giovani freelance che hanno appena iniziato la loro attività, di poter guadagnare dalla vendita delle proprie foto. Non tutti infatti hanno le capacità o i contatti per vendere foto alle riviste (di gossip e non), ai giornali quotidiani o a istituzioni come la National Geographic e spesso si ritrovano a condividerle gratuitamente su Instagram, Facebook, Twitter e Flickr o a provare a venderle su canali non adeguati come eBay e altri mercatini sul web.
Quanto si guadagna col Microstock
Quando vendi una foto su un sito microstock guadagni una cifra variabile che dipende fondamentalmente da due fattori:
- Il sito di microstock su cui stai vendendo, visto che ognuno ha commissioni diverse.
- Se l'immagine è stata acquistata direttamente tramite il sistema dei crediti o se all'interno di un abbonamento.
Contano anche altri fattori come il tuo livello di contributor all'interno del microstock che determina se prendi le commissioni base o più alte, e se vendi l'immagine con licenza standard, esclusiva o editoriale. Per semplicità di discorso teniamo in conto solo i due punti sopra andando a vedere quali sono le commissioni in tre dei microstock più grandi al mondo:
- iStock: 15% su ogni acquisto fatto col sistema dei crediti e 0,28$ per quelli in abbonamento.
- Shutterstock: per gli acquisti “on demand” a partire da 0,81$ mentre per le foto acquistate all'interno di piani d'abbonamento 0,25$.
- Fotolia: 20% sul prezzo dell'immagine acquistata col sistema dei crediti e 0,25 crediti per quelle comprate negli abbonamenti.
Trovi maggiori dettagli sulle commissioni di questi e altri microstock nelle recensioni linkate nella lista che vedremo nel prossimo paragrafo.
Se ti sembrano guadagni bassi devi tenere in considerazione che per guadagnare cifre decenti coi microstock è fondamentale riuscire a vendere una grande quantità di foto.
Per farci un'idea più concreta dei numeri che si possono fare coi siti di microstock basta guardare i profili pubblici di alcuni grandi venditori su questi archivi di immagini online.
La contributor “lisegagne” dall'Aprile 2003 ha caricato 10213 files (dati di Novembre 2015) generando più di 1.200.000 downloads. Il contributor “Duncan1980” dal Settembre del 2002 ha caricato 17198 files e ha venduto più di 380.000 immagini.
Ma quello che è il più grande venditore di foto in microstock (e non solo) al mondo è Yuri Arcurs, un fotografo danese che cominciando dal 2005 a vendere foto su vari siti di microstock come Fotolia, Shutterstock e iStockPhoto ha prodotto numeri da capogiro: secondo Wikipedia nel 2011 ha venduto più di 2 milioni di immagini e nel 2012 vendeva circa 450 immagini all'ora.
É difficile calcolare con esattezza i guadagni generati da questi utenti visto che come abbiamo visto ogni download non corrisponde a una cifra fissa ma varia a seconda del sito di microstock su cui è stata fatta la vendita, e se l'immagine è stata acquistata tramite il sistema dei crediti o in abbonamento ma è facile ipotizzare guadagni di migliaia di dollari al mese e nel caso di Yuri Arcurs di qualche milione all'anno.
Gli esempi che abbiamo visto fanno riferimento a storie di successo di guru del settore, fotografi con una tecnica fuori dal comune, con una grande conoscenza del mercato del microstock e con un database formato da diverse migliaia di immagini, tutte di qualità. La media dei downloads e dei guadagni è naturalmente molto più bassa e quindi non ti illudere che sia facile e automatico guadagnare vendendo foto sui siti microstock. Occorre grande impegno nella creazione di un database non solo ampio, ma anche formato da foto di qualità che rispondano ai desideri degli acquirenti, e non ultimo un grande lavoro di promozione del proprio portfolio.Con questo report dei guadagni generati dai contributor di Shutterstock nel 2015 puoi farti un'idea più completa.
Lista dei migliori siti di Microstock
Veniamo ora alla lista dei migliori siti dove vendere foto online. Ogni anno nascono e muoiono nuovi microstock e in questa lista trovi solo quelli su cui vale la pena spendere tempo: molti sono leader storici del settore che continuano a mantenere un ruolo da protagonista e altre sono agenzie più recenti che sono riuscite a ritagliarsi uno spazio importante.
Oltre alle poche righe di presentazione che vedrai nell'elenco, per ogni sito di microstock è disponibile una recensione dedicata con cui approfondire e farti un'opinione più precisa.
Se ti stai chiedendo quale microstock scegliere, i primi cinque della lista sono quelli in grado di dare la maggiore visibilità e rappresentano le agenzie che fanno guadagnare di più per la maggior parte dei contributors. Gli altri sono da valutare se ti avanza del tempo dalla gestione dei primi.
Shutterstock, nato nel 2003, è probabilmente il sito microstock più noto al mondo e con più visitatori. Anche se le sue commissioni sono più basse rispetto ad altre agenzie, ha un numero di acquirenti più elevato e per molti fotografi che guadagnano col microstock rappresenta la prima fonte di entrate.
Recensione di Shutterstock
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Fotolia è un altro sito molto famoso nel mondo e soprattutto in Europa. Quasi tutti i fotografi professionisti lo inseriscono nelle propria top 5 e per molti è il numero 1.
Recensione di Fotolia
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iStock, ex iStockPhoto, è stato il primo sito microstock della storia e ancora oggi rappresenta uno dei più importanti, battuto per notorietà solo da Shutterstock. Nel 2006 è stato comprato da Getty Images.
Recensione di iStock
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123RF negli ultimi anni è riuscito a ritagliarsi un grande spazio grazie a prezzi concorrenziali e a una semplicità d'utilizzo che fa invidia a molti. É meno selettivo di molte altre banche d'immagini e tende quindi ad accettare più foto.
Recensione di 123RF
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Dreamstime è un archivio di immagini tra i più importanti del mondo e presente da più tempo in rete, essendo nato nel 2004. Molti lo inseriscono tra i primi 5 siti preferiti.
Recensione di Dreamstime
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Bigstock (ex BigStockPhoto) è stato acquistato nel 2009 da Shutterstock e ha un buon numero di visitatori, pur non raggiungendo il volume delle agenzie più blasonate.
Recensione di Bigstock
Visita BigStock
Crestock è un sito più di nicchia in confronto alle grandi banche di immagini viste sopra. Fotografi con un portfolio di altissima qualità sono riusciti a guadagnare qualcosa, ma non al livello dei microstock più famosi.
Recensione di Crestock
Visita Crestock
Pixmac non accetta più foto da quando nel 2013 è stato comprato da Pond5. Ora è un reseller di immagini.
Recensione di Pixmac
Visita Pixmac
In molti di questi siti non solo hai la possibilità di mettere in vendita le tue immagini senza costi ma hai a disposizione tools, statistiche, report, forum e blog dove trovi informazioni, news, tutorial e consigli per migliorare la tua tecnica e incrementare le tue vendite.
Alcuni consigli per il Microstock
Veniamo ora a una serie di linee guida e consigli utili per iniziare a muovere i primi passi nel mondo del microstock.
Il microstock rappresenta un'opportunità interessante per fotografi, grafici e videomaker professionisti che hanno così la possibilità di aumentare i propri guadagni e visibilità, ma anche per i fotoamatori che vogliono arrotondare qualcosa dalla loro passione, magari per continuare a investire in nuova attrezzatura o fotocamere, che siano reflex, mirrorless o compatte. Infatti per fare foto di qualità da vendere in microstock non serve per forza la Canon Eos 5D Mark III: molte foto popolari sono state scattate con l'iPhone e in alcuni siti ci sono sezioni interamente dedicate alle foto fatte da smartphone che puoi caricare direttamente da mobile con App per iPhone, iPad e Android.
Questo non significa certo che la qualità non conti. Una foto ad alta definizione avrà sempre più probabilità di essere venduta rispetto a una a bassa risoluzione. E molte agenzie non accettano foto imperfette, ad esempio con troppo rumore di fondo.
Quello che conta però è anche il soggetto. Sicuramente ci sono tematiche che interessano di più agli acquirenti. Artwork e immagini che esprimono concetti e metafore tendono a vendere di più rispetto a foto naturalistiche di paesaggi e animali. Ma se dai un'occhiata alla sezione best seller di ogni microstock, cioè le foto più popolari e vendute, ti accorgerai come davvero si venda e si acquisti un po' di tutto: foto di monumenti d'arte, modelle, macro, madri, villaggi, metropoli, strade, piedi, viaggi, sportive, affari ed economia, cibi e bevande, persone in tenuta da lavoro e dove i diritti lo permettono anche personaggi famosi e vip ed eventi come concerti (queste ultime è più probabile poterle vendere in agenzie e siti di stock photography tradizionali piuttosto che in quelli microstock che hanno una gestione diversa dei diritti di copyright).
Tieni a mente inoltre che c'è una differenza tra una foto artistica o d'autore e una che può interessare commercialmente.
Le foto possono essere al naturale o modificate in postproduzione con programmi come Photoshop. A patto però che la paternità delle immagini sia sempre tua: non puoi insomma scaricare foto da portali gratis come Morguefile, modificarle un po' con Photoshop e poi metterle in vendita.
Quindi per riassumere, la cosa più importante è che le fotografie siano di qualità e che vadano incontro alle esigenze del mercato. Gli utilizzi possibili di queste immagini possono essere i più svariati. Per fare qualche esempio: per copertine di libri, ebook e stampe in generale (nel caso delle stampe ci possono essere dei limiti di utilizzo), pubblicità, template di siti web, reportage, o articoli. Ad esempio l'immagine di questo articolo è stata acquistata su Fotolia.
Un'altra cosa importante da tenere in considerazione è che devi investire molto del tuo tempo in questa attività se vuoi ottenere risultati. Non si tratta di spendere giusto mezz'ora per capire come funzionano i microstock, iscriversi ai più famosi e fare l'upload di qualche decina di foto. Devi documentarti bene sul settore, tenere cura costante del tuo portfolio e diventare membro di tutte le migliori agenzie incluse quelle più selettive che potrebbero bocciare il tuo primo upload di foto durante la fase di submission.
Spesso subito dopo l'iscrizione ti devi sottoporre a un quiz con domande sul microstock o a un test in cui devi mandare un campione delle tue immagini migliori. Non prendere sotto gamba questi esami perché come detto alcune agenzie sono molto selettive.
La fotografia e l'editing di immagini non è l'unica cosa che devi curare nel microstock. Devi pensare a didascalie che funzionino e tags e keywords che intercettino le ricerche dei compratori. In alcuni microstock è presente un keyword tool che ti permette di vedere le parole chiave più ricercate dagli utenti: sicuramente molto utile per conoscere i gusti degli acquirenti e per capire quali keywords allegare ai tuoi files.
Tutto questo naturalmente non vale soltanto per le fotografie, ma anche per le immagini vettoriali, i video (footage) e i file audio.
Anche se quasi tutti i siti di microstock possiedono una versione in italiano, hanno praticamente tutti la sede fiscale all'estero e questo può comportare alcuni particolari adempimenti fiscali. Per il pagamento delle tasse in Italia ti conviene chiedere al tuo commercialista o CAF per avere una risposta precisa ad esempio per il fatto se sia obbligatorio avere partita iva e fare fattura, e in generale su come riportare i ricavi dei microstock nella dichiarazione dei redditi.
Il problema che vogliamo affrontare qui è quello relativo alla ritenuta alla fonte che alcuni microstock applicano. Secondo la legge americana per le vendite generate negli Stati Uniti (e non quelle fatte nel resto del mondo), le agenzie microstock devono effettuare una trattenuta dalle commissioni dei fotografi. Esistono però dei trattati internazionali tra gli USA e altri Paesi come l'Italia per evitare la doppia imposizione dei redditi con i quali puoi vedere abbassata o azzerata questa trattenute sulle vendite negli USA. Per ottenere questa agevolazione devi compilare il modulo chiamato W-8BEN che trovi su molti siti di microstock con il quale fondamentalmente dichiari che non sei residente negli Stati Uniti.
Foto Fotolia.